La presenza vincenziana al “Bambino Gesù” è da sempre.

Quando nel 1869 i duchi Salviati fondarono l’ospedale per la cura dei bambini poveri di Roma, chiamarono da subito le Figlie della Carità che contribuirono notevolmente con numeri, professionalità e carità illuminata a favorire lo sviluppo di quello che oggi tutti conoscono non solo come “l’ospedale del Papa”, ma come centro di eccellenza internazionale per le cure pediatriche di ogni tipo.

Nel corso degli anni non esistono settori dell’Istituto dove le Figlie della Carità non abbiamo contribuito per il bene dei bambini malati e delle loro famiglie. Notevole è l’apporto che hanno fornito per la formazione degli operatori, gestendo direttamente, per alcuni decenni, quella che ora si chiama Scuola di Scienze Infermieristiche. Un dinamismo che continua oggi, dove il servizio infermieristico, organizzativo e di assistenza sociale, che le suore continuano a svolgere, è stato integrato con nuove attività mirate al sostegno diretto e indiretto delle famiglie provate da lunghe degenze e da necessità materiali e spirituali.

L’arrivo nel 2003 di un sacerdote della Congregazione della Missione come cappellano ospedaliero, ha ulteriormente potenziato la presenza e il servizio vincenziano all’interno del Bambino Gesù.
Suore e missionario vivono, pregano e agiscono insieme animati dalla carità di Cristo, secondo lo spirito di San Vincenzo e Santa Luisa per essere, insieme, presenza di un” amore affettivo ed effettivo” che vuole sostenere quella parte di umanità fragile e indifesa, arrivare ai cuori segnati e stanchi, per generare speranza di vita. Perché la malattia e il “dolore innocente” non siano più vissuti come maledizione e disperazione.